La Casa torinese propone dei finanziamenti top per la sua city car più venduta in Italia. Scopriamo quanto vi verrebbe a costare realmente a rate.
La Panda piace e non c’è nemmeno bisogno di spiegare nel dettaglio i motivi. Rappresenta l’essenza del marchio italiano numero 1 per vendite con quel tocco retrò che crea nostalgia nei puristi a prezzi alla portata del popolo. Generazione dopo generazione è migliorata sul piano estetico e tecnico, risultando brillante anche nei consumi.
Agile, versatile, efficiente, la FIAT Panda è diventata una istituzione. Sono in pochi quelli che non l’hanno guidata almeno una volta nella vita, anche in qualche esperienza all’estero. Le sue doti sono evidenti nelle giungle urbane, con dimensioni ideali per il trasporto di 4 persone, rendendo facili le manovre di parcheggio. La Panda viene prodotta a Pomigliano d’Arco, nello stabilimento campano di Stellantis. Ha avuto un successo che la nuova Grande Panda può solo sperare di raggiungere.
Ha girato una offerta nel 2025 sulla city car a partire da 10.450 euro oltre oneri finanziari, tramite un finanziamento che prevedeva 35 rate da 154 euro al mese. Sembrava un affare con l’anticipo zero, ma andando a valutare i cavilli vi accorgerete che non è così conveniente.
Il TAN è fisso all’8,75% e TAEG al 12,62%, mentre la maxi rata finale è pari ad 8.522 euro. Partite dal presupposto che molte promo della Casa torinese sono condizionate alla stipula di un finanziamento e di una rottamazione di una vecchia auto. Sul sito web ufficiale della FIAT, appuriamo che l’importo totale dovuto è pari a 13.395 euro, mentre l’importo totale del credito è di 10.810 euro.
Dunque, tra interesse e rate finali, la cifra che andrete a sborsare è superiore di quasi 3.000 euro rispetto a quanto annunciato ad inizio offerta. Considerate sempre l’importo totale dovuto, che è poi la cifra complessiva da versare e così capirete che non sono sempre affari. Purtroppo i giovani stanno vivendo nell’epoca dei finanziamenti e cedono con lo stesso principio al pagamento a rate di smartphone, computer e altri beni materiali. Alla fine ci si ritrova tra le mani un vecchio prodotto costretto a essere finanziato.
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