Ti ricordi l’Audi italiana? Ha uno stile inconfondibile, c’è lo zampino del colosso

L’Audi ha dato al mondo tanti modelli di lusso, ma questo con tanto di tocco italiano ha conquistato tutti.

Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che Audi abbia dimostrato di poter essere considerata con pieno merito come uno dei marchi più leggendari al mondo. Il colosso tedesco infatti si è messo in luce con una serie di vetture che hanno saputo coprire nel miglior modo possibile tutta la gamma.

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Ti ricordi l’Audi italiana? Ha uno stile inconfondibile, c’è lo zampino del colosso (Bawauto.it)

Ora la casa tedesca ha deciso di alzare ancora di più il livello del proprio blasone, entrando in F1 nel 2026. Si tratterà di una prima volta assoluta e si sa che quando Audi decide di entrare nel motorsport non lo vuole di certo fare per essere una semplice comparsa.

Tutti si ricordano dei trionfi leggendari di Kristensen, Mr.Le Mans, con i suoi trionfi alla Sarthe che sono quasi sempre arrivati con i Quattro Cerchi. In passato non sono mancati anche dei progetti davvero molto ambiziosi da parte di Audi, capace di legarsi in modo molto stretto all’Italia.

Audi Quartz Concept: il gioiello disegnato da Pininfarina

Quando si parla di Audi non ci si deve dimenticate come spesso e volentieri possano nascere anche dei modelli che risultano essere degli omaggi per degli anniversari che meritano un regalo speciale. La Automobil Revue è una delle riviste più famose nel settore delle quattro ruote e nel 1980 festeggiò i 75 anni dalla sua prima pubblicazione.

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Audi Quartz Concept: il gioiello disegnato da Pininfarina (Audi Press Media – bawauto.it)

Per questo motivo Audi decise di dare alla luce un concept davvero eccezionale con la Quartz. Un’auto che nasceva grazie all’estro tutto italiano del team Pininfarina, con questo concept che si basava sulla basa dell’Audi Quattro, anche se fu accorciata per un totale di 30 centimetri. Uno degli aspetti principali nel rinnovamento della Quartz fu il coefficiente aerodinamico, tanto è vero che toccava solo 0,45, il che rappresentava uno dei più bassi del tempo.

Tra le varie modifiche rispetto alla classica Quattro ci fu anche l’utilizzo della fibra di carbonio, il che permetteva di abbattere il peso di ben 90 kg. Il motore che montava al proprio interno era un cinque cilindri da 2144 di cilindrata e che erogava un massimo di 200 cavalli e tra gli aspetti maggiormente apprezzati vi era il fatto di essere costantemente in trazione integrale. Un piano straordinario, con la Quartz che toccava i 217 km/h e fu un concept davvero ben riuscito.

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