Uno storico motore è pronto per fare la sua riapparsa nel mondo delle quattro ruote, grazie all’impegno di un costruttore che ha scelto di credere in questa tecnologia. Andiamo alla scoperta dei suoi segreti.
Le tecnologie disponibili nel mondo dei motori sono in costante aumento, tra marchi che mirano alla sostenibilità più totale puntando sull’elettrico e che, invece, non vuole arrendersi alla possibile scomparsa del termico. L’Europa ha appena deciso di cancellare il ban della combustione interna previsto per il 2035, dando così nuovo vigore ai motori a scoppio, che rischiavano seriamente di dover dare il benservito al mercato dell’auto.

Tuttavia, i vari brand sono alla ricerca di soluzioni efficienti, sostenibili e che possano essere ben vendibili anche a livello di marketing, e chi osa di più, spesso, può ottenere un bel vantaggio rispetto alla concorrenza. Molto presto, sul mercato tornerà lo spettacolare motore Wankel, detto anche rotativo, che era stato utilizzato su modelli iconici come la RX-7 e la RX-8, vincendo anche la 24 ore di Le Mans nel 1991 sulla spettacolare 787B, una vettura dal sound clamoroso. In seguito, il motore rotativo è tornato in azione sulla MX-30 in qualità di generatore, ma le sue emissioni troppo elevate non lo rendono una soluzione sostenibile al giorno d’oggi. Eppure, dalla Cina c’è chi non ha intenzione di abbandonarlo del tutto.
Motore, Changan accende il primo Wankel atteso nel 2027
Come annunciato in questi giorni, la cinese Changan ha effettuato la prima accensione del suo motore Wankel, sul quale sta svolgendo alcuni test in attesa di un debutto che dovrebbe avvenire nel 2027. Il motore rotativo in questione ha il nome in codice R05, ma non lo vedremo a bordo di un’auto tradizionale. Infatti, la casa asiatica ha deciso di utilizzarlo come spinta per un mezzo ancora quasi del tutto sconosciuto, ma che punta a conquistare, in tutto e per tutto, la mobilità del futuro.

Le alternative alle vetture tradizionali sono in crescita, ed è così che il motore rotativo di Changan alimenterà l’eVOTL, le auto volanti a bassa quota, che saranno basate sull’utilizzo di un rotore triangolare con superfici curve. Il motore Wankel cinese utilizza un sistema a doppia accensione, un albero eccentrico che contiene anche un sistema di bilanciamento. Per quanto riguarda la potenza, si aggirerà sui 72 cavalli a 6.500 giri al minuto, ma Changan vuole lanciare presto anche una versione più potente. Le dimensioni staranno molto compatte, e potrebbe essere però usato anche su auto elettriche range extender, dunque, anche terrestri.





