I costruttori cinesi stanno crescendo a ritmi insostenibili dalla concorrenza anche sul piano tecnico. L’innovazione potrebbe scavare una fossa ai competitor europei.
Il mercato dell’auto sta conoscendo una trasformazione a latitudini mai considerate prima dagli esperti del settore e dagli appassionati. Qualsiasi Salone internazionale ha visto la presenza di marchi cinesi che la stanno facendo da padrone, in primis BYD. L’espansione sui mercati è figlia di questi tempi, e della politica europea, sempre più attenta all’ambiente e alla sostenibilità, promotrice dell’elettrificazione dei veicoli a due e quattro ruote.
BYD, in anticipo sui tempi, ha creato un gap di quasi vent’anni sugli altri brand grazie a una innovazione ed una tecnologia senza precedenti. La Casa cinese ha depositato 4 brevetti che modificano il campo magnetico tra rotore e statore per una migliore gestione di coppia e potenza. Scopriamo insieme di cosa si tratta, raccogliendo i dati resi pubblici di recente dall’ufficio cinese che protegge la proprietà intellettuale (China National Intellectual Property Administration).
Il major di Shenzen ha rivoluzionato il concetto di flusso variabile, al fine di migliorare l’efficienza, in un ampio intervallo di velocità di rotazione. Cerchiamo di fare chiarezza sulla base delle conoscenze acquisite nel tempo per descriversi le caratteristiche del motore. Analizziamo le differenze tra il passato e il presente. I motori sincroni a magneti permanenti tradizionali hanno un flusso rotorico fisso, che fornisce una coppia elevata a basse velocità, ma riduce l’efficienza a velocità più elevate; mentre un motore di tipo VF-PMSM, invece, regola dinamicamente il flusso per mantenere l’efficienza anche ad alta velocità.
Un passo in avanti rivoluzionario che pone BYD sul gradino più alto, con dei numeri da record: primo nel mercato dei veicoli elettrificati, con una quota del 14,8% a novembre; primo brand nel segmento dei veicoli full electric in Italia, con una quota mensile del 17,2% a novembre, 3.524 immatricolazioni a novembre 2025, con una quota di mercato del 2,8%, che consente a BYD di salire al 15° posto tra i costruttori. Oltre a questi tre brevetti VF-PMSM, BYD ha depositato e pubblicato altri 2025 brevetti relativi a strutture di motori elettrici e sistemi di azionamento. Una crescita che oramai sembra inarrestabile anche per i colossi americani e giapponesi. BYD già a fine 2024 ha scavalcato Tesla, ma terminerà l’anno con numeri che faranno invidia a Elon Musk.
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